Ludovico Muratori

costruzioni

Maggio 2001





Costruzione CT9
2000
legno di betulla tinto-montanti in carbonio,
base in porcellana e acciaio

Costruzione CT10
2000
legno telato e tinto
asta vetro resina
cm 50x95x10

Costruzione CT11
1999
legno di ebano, vetro, acciaio, granito
cm 12x78x35

Costruzione CT 12
1999

Legno di betulla tinto, montanti in carbonio, pietra, acciaio
cm 42x50x20

Costruzione CT 13
1997

Legno di ulivo, ebano, acciaio, ardesia
cm 25 x 70 x 30

Costruzione CT 14
2000

Legno di betulla tinto, montanti in carbonio, base in acciaio
cm 35 x 62 x 21

Costruzione CT 15
1998

granito, vetro, acciaio, ardesia
cm 25 x 62 x 25

Costruzione CT 16
1999

legno di betulla, ebano, carbonio, acciaio
cm 42 x 40 x 24

Costruzione CL 9
2000

legno di betulla, vetro resina, acciaio
cm 78 x 45 x 25

Costruzione CT 17
2000

marmo crstallino, acciaio, granito
cm35 x 50 x 36

Culla CL 10
1999

vetro smerigliato, acciaio,carbonio
cm 51 x 38 x 20

Culla CL 11
1999

vetro smerigliato, acciaio,carbonio
cm 58 x 30 x 19




i monili

Pendente
2000

corallo nero, rosso, avorio, argento
cm 12 x 15

Pendente
2000

tartaruga, oro, coralo nero
cm 8 x 9

Pendente
1999

ampolla di vetro, olivina, acqua,
sabbia, corallo nero, argento
cm 10 x 10

Pendente
1997

coralo nero, rosso, cristallo di rocca satinato , oro
cm 13 x 6

Pendente
1998

coralo nero, rosso, beige, madreperla, argento
cm 13 x 6

Pendente
2000

ampolla di vetro, perla, acqua, argento
cm 8 x 10

Pendente
1997

coralo nero, rosso,argento, cristallo di rocca satinato
cm 13 x 6





Biografia



Pittore, scultore, scenografo, arredatore, orafo e designer.

Nasce a Bucarest nel 1927 in una famiglia profondamente radicata nell'humus culturale ferrarese; di questo, la sua personalità e il suo intero modo di essere denunciano chiara

Dal 1932 vive a Milano. Alterna la presenza in questa patria d'adozione a viaggi, fondamentali per il suo iter artistico: negli Stati Uniti, in Africa Orientale e in Arabia, in Inghilterra e in vari altri paesi europei, soprattutto in Francia e specialmente a Parigi, dove nel 1952 soggiorna per un intero anno.

A partire dagli anni Sessanta si reca innumerevoli volte in vari centri sul Mar Rosso, sull'Oceano Indiano, sulle coste del Mediterraneo e le sue isole, spinto dalla grande passione per il mare e per lo scandaglio da subacqueo dei suoi tesori.

Nel 1953, all'inizio della televisione in Italia, viene invitato da Sergio Pugliese a lavorare per la RAI in qualità di scenografo e arredatore. In quella veste lega il suo nome a oltre seicento scenografie, coronate da grande successo di critica e di pubblico, per spettacoli memorabili.

Una buona panoramica di questa sua attività era presente nel 1982 alla Triennale di Milano nell'ambito della mostra “Lo spazio scenografico alla TV italiana”.

La linea dei suoi esordi come pittore è vagamente metafisica, nell'influenza di Savinio e di De Chirico, ma dopo il soggiorno parigino, la figura progressivamente si disfa e lascia spazio a forme ritmiche di geometrismo astratto.

Intanto sempre più forte è la curiosità di indagare sull'uso di materiali e tecniche particolari, spesso con utilizzo di inchiostri e tempere; dal 1970 poi, e per una decina d'anni, nascono realizzazioni con gelatine colorate e metalliche. Questi lavori vengono ospitati per la prima volta a Milano da Cadario nel 1972 e dominano la grande mostra personale ferrarese in Palazzo dei Diamanti nel '74. Segue un decennio di intenso lavoro pittorico, impegnato a elaborare una particolare tecnica nell'uso dell'acquarello e a realizzare quadri ad acrilico anche in grandi dimensioni: dipinti che vengono presentati in numerose mostre in diversi centri.

A partire dagli anni Ottanta, sempre più forte si manifesta l'interesse per l'arte orafa, che comunque era già stata sporadicamente presente nel 1952. Vedono da allora la luce monili del tutto particolari, che esaltano l'uso del corallo nero e rosso, abbinati a materiali diversi, quali l'ambra, il cristallo di rocca, l'avorio, la tartaruga, la madreperla, il titanio e così via, sempre legati in filo d'argento o d'oro secondo tecniche artigianali simili a quelle in uso presso le culture etnografiche; una preziosa monografia, edita da Scheiwiller nel 1983 ne raccoglie la testimonianza.

Dall'inizio degli anni Novanta va intanto affermandosi con sempre maggiore prepotenza anche l'impegno scultoreo, ancora oggi dominante. Sono opere di impianto architettonico, basate sul duplice concetto della tensione per un verso e dell'oscillazione per un altro.

Sono sculture leggere e snelle, realizzate anch'esse con materiali molto diversi, dall'acciaio al titanio dal legno alla pietra, dal vetro al cristallo. Ancora e sempre, sia i disegni che i dipinti che le sculture che i monili sono impostati secondo l'impeto di quell'esprit de géometrié connaturato alle esigenze espressive di Muratori, ma ammorbidito da un delizioso gusto per il gioco e da un velo di ironia.

Mostre personali e collettive in Italia e all'estero hanno coronato di successo questo ricco sfaccettato lavoro, sempre improntato a un grande rigore e alla coerenza stilistica.

Da vari anni Muratori sta fermando i suoi ricordi e le sue fantasie in una serie di piccoli testi e di racconti, anch'essi specchio fedele della sua personalità.





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