Emozione e stupore. Questo č ciņ che attende il visitatore di una mostra del tutto inconsueta. La preziosa raffinatezza tecnica di Muratori é qui al servizio di due capisaldi della sua sensibilità: l'amore per i materiali naturali e quello per il patrimonio culturale stratificato nel tempo. Le "reliquie", memorie di esperienze nel mare, nei deserti e sulle montagne s'intreccianoa stati d'animo sottili e a grandi esaltazioniper le meraviglie create dall'uomo. Così nascono le sculture coronate da fiori di pietra, i monili di corallo nero,di cristallo di rocca dalle trasparenze diafane e quelli d'acciaio. Così nascono anche le magiche cavalcate delle "ippoculle" insieme a Guidoriccio da Fogliano di Simone Martini, ai destrieri della battaglia di San Romano di Paolo Uccello, al cavallo impazzito della Guernica di Picasso e al suo drammatico precedente nell'affresco palermitano di palazzo Abatellis. Claudio Cerritelli scrive: "L'operazione creativa è un gioco in continuo svolgimento tra natura e artificio, un dialogo tra i fondamenti culturali e la fragilitá del vissuto, di queste relazioni le sculture mostrano flussi d'aria, vibrazioni sonore, ondeggiamenti cromatici sospesi nel tempo circolare dell'immaginazione". Sempre un velo avvolge il lavoro di Muratori, ed é l'ironia. Ora serenamente autocritica, ora malinconica. Così ogni incontro col suo lavoro -e soprattutto in questa mostra- segna una traccia profonda nel nostro percorso e può aiutarci a vivere meglio. Altre Mostre di Ludovico Muratori alla Galleria Schubert: mostra del 2001 mostra del 2003 Ritorna alla Home Page |