Inaugurazione martedì 1° aprile 2003 ore 18

Durata al 1° al 24 aprile 2003

Testo critico Alberto Veca

Inedito e stimolante è il titolo "Inventario" con cui il lavoro di Muratori si presenta. La mostra propone in effetti una carrellata sui temi che più hanno interessato e occupato l’artista negli ultimi anni. Comprende opere di scultura in materiali diversi – pietra, legno, vetro -, acquerelli e monili che sempre privilegiano materie naturali - ambra, tartaruga, corallo nero, cristallo di rocca - assemblati e legati con la perizia di un orafo antico, secondo un disegno originale e sorprendente. In tutti questi lavori sempre emerge la pacificazione dell’antinomia, propria dell’artista, tra forti spinte emotive e rigorosa razionalità. Ne sono segno le emblematiche "costruzioni" d’impianto architettonico, ricche di suggestioni culturali, ogni volta messe in discussione dall’intervento di un elemento estraneo, eppure pienamente congeniale, che ne impreziosisce l’immagine, così le "culle" e i "monili" . Ora il colore, ora un cristallo, ora un pugno di sabbia o una goccia d’acqua. Un dato, che risulta anche nella tecnica sofisticata e nelle geometrie stravolte degli acquerelli. E sempre, netta e limpida nel pensiero, domina ovunque l’autorità del segno.

Scavando più a fondo nella lettura delle opere è anche interessante rilevare la piega autoironica propria dell’animus di un artista che sembra proporre il proprio lavoro come un gioco nel quale, in realtà, si condensa lunga ricerca, grande fatica e un amore appassionato. Gioco, ma non lo è, potrebbe sembrare anche l’accostamento al suo così preciso e raffinato lavoro di sorprendenti forme e colori di pietre eolizzate; sono state scovate e raccolte da un occhio curioso che fruga nel ghiacciaio come nel deserto. Vuole essere un omaggio alla misteriosa bellezza della natura.

La mostra è presentata magistralmente da Alberto Veca che sa cogliere acutamente la sostanza chiara e anche il segreto di queste opere affascinanti.

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