Martedì 19 gennaio si apre presso la Galleria Schubert, via fontana 11, 20122 Milano, la mostra collettiva intitolata: "La forma intuitiva-la forma deduttiva".
La mostra prende spunto dalle differenti forme di ispirazione che gli artisti usano per elaborare il proprio personale linguaggio. In questa mostra si vuole mettere in evidenza due differenti punti che comunque in certi casi collimano e convergono lasciando tracce ciascuno in ciascun artista con pesi e risultati differenti.
Un confronto, dunque, tra opere per comprendere meglio l'origine dell'idea che le ha generate. Un confronto tra i processi deduttivi di astrazione progressiva che partono dalla mimesi e quelli intuitivi di pura logica che cercano in forme archetipe la partenza del proprio elaborato.
Tra le opere derivanti da processi di astrazione progressiva possiamo ammirare le forme vegetali di Norio Takaoka o la figurazione sintetica e scarna del corpo umano in Nico Rocha e per finire i paesaggi "in tensione" di Bruno Liberatore. Per contro possiamo vedere i processi intuitivi di forme plastiche che partono da segni e volumi come nelle opere di Maria Molteni , Nane Zavagno e Hsiao Chin.
A contorno i dipinti di
Chambas,
Lilloni e Peverelli alfieri di tre distinti approcci linguistici nella rappresentazione del paesaggio: onirico, romantico e surreale.